Espositore preghiere votive


A questo punto il fedele si trova di fronte all’espositore delle Preghiere Votive, che contiene un pieghevole illustrativo di questa iniziativa pastorale. Sotto, alcune preghiere votive sono messe a disposizione dei fedeli.
Attualmente sono a disposizione:

- Preghiera votiva per la riconciliazione di una famiglia divisa o in difficoltà (versione per la moglie e per il marito).
- Preghiera votiva per la conversione di una persona.
- Preghiera votiva per implorare la grazia della guarigione.

E’ in programma l’elaborazione di altre preghiere votive per ulteriori intenzioni specifiche.

Per delucidazioni sulla proposta pastorale delle preghiere votive puoi visionare il contenuto del volantino esplicativo cliccando
PREGHIERE VOTIVE.

 
 


















 
   
 

LA PREGHIERA
VOTIVA

Un modo efficace
per sperimentare
l'amore di Dio nella vita

EREMO S. ALBERTO



La "preghiera votiva" è una proposta spirituale che intende venire incontro a tutti quei fedeli che, trovandosi ad attraversare
periodi particolarmente travagliati e difficili della loro vita o sentendosi solidali con persone familiari o amiche, che si trovano in tali
condizioni, desiderano chiedere con una preghiera mirata e perseverante l'intervento di Dio in favore loro o altrui.

La "preghiera votiva" intende recuperare, in una nuova sintesi, alcuni elementi della tradizione spirituale e devozionale della
Chiesa, che hanno perduto di significatività per il credente contemporaneo, ma i cui contenuti, sapientemente integrati, possono
aiutare ad esprimere un sincero rapporto di fede e consentono, quindi, di fare un’autentica esperienza religiosa, cioè di incontrarsi
personalmente con il Signore ed accogliere il dono della salvezza.

Nella "preghiera votiva" converge la prassi delle cosiddette 'novene', preghiere o momenti di riflessione che, tradizionalmente,
vengono proposti come itinerari preparatori a giorni particolarmente importanti dell'anno liturgico o a festività patronali. Essi
possono anche essere staccati dal contesto liturgico originario per diventare espressioni devozionali indirizzate alle Persone della
Santissima Trinità, alla Madonna e ai Santi, che con la loro ripetitività danno l'opportunità di elevare a Dio una preghiera più
insistente e perseverante.

L'altro elemento recuperabile è il 'voto' o 'promessa' che, in determinate situazioni di bisogno o di prova, soprattutto nel passato, il
credente poteva fare come espressione del proprio impegno di conversione e fedeltà in vista dell’esaudimento di una determinata
supplica, dell’ottenimento di una speciale grazia.

Queste modalità della religiosità popolare, di per sé buone e praticabili, se lasciate allo spontaneismo delle singole persone possono
correre il rischio di degenerare in forme che rasentano la superstizione.

Per questo motivo, nei nostri tempi, la prassi del 'voto' si è notevolmente ridimensionata e viene spesso a configurarsi, soprattutto
presso i santuari, attraverso segni di riconoscenza, i cosiddetti 'ex voto' per grazie ricevute o attraverso l'accensione delle candele
votive, un simbolo che vuole manifestare la fede del credente e che rimane con la sua luce quale segno memoriale della sua preghiera di impetrazione.

Dalla pratica delle 'novene' si può cogliere un elemento certamente positivo ossia l'impegno di rinnovare a Dio una certa supplica
per un periodo di tempo continuativo, che manifesta un atteggiamento di fede perseverante. Questo modo di agire trova il suo
fondamento in diversi passi biblici che esortano il fedele a perseverare nella preghiera di domanda nellafiducia di venire alla fine
esaudito.

"Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova e a
chi bussa sarà aperto. Chi tra di voi al figlio che gli chiede un pane darà una pietra? O se gli chiede un pesce, darà una
serpe? Se voi dunque che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà
cose buone a quelli che gliele domandano"
(Mt 7,7-11).

"Se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da
un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti; e se quegli dall'interno gli risponde: Non m'importunare, la porta è già
chiusa e i miei bambini sono a letto con me, non posso alzarmi per darteli; vi dico che, se anche non si alzerà a darglieli per
amicizia, si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono almeno per la sua insistenza"
(Lc 11,5-8).

Disse loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi. C'era in una città un giudice, che non temeva
Dio e non aveva riguardo per nessuno. In quella città c'era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: "Fammi
giustizia contro il mio avversario". Per un certo tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: "Anche se non temo Dio e non
ho rispetto di nessuno, poiché questa vedova è così molesta le farò giustizia, perché non venga continuamente a
importunarmi". E il Signore soggiunse: "Avete udito ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà giustizia ai suoi eletti
che gridano giorno e notte verso di lui, e li farà a lungo aspettare?
Vi dico che farà loro giustizia prontamente" (Lc
18,17).

Dalla prassi del voto si può recuperare un elemento di conversione, che dovrebbe venire a segnare la vita del credente non tanto a
preghiera esaudita, come una sorta di contraccambio dinanzi all’ottenimento di ciò che si desiderava, ma come atteggiamento di
fede obbedienziale che manifesta il proposito di adeguarsi alla volontà di Dio nella speranza che, agendo in tale modo, ci si venga a
trovare in condizioni nelle quali è più facile sperimentare le benedizioni del Signore.

Alla luce di queste premesse siamo in grado di capire come la proposta della "preghiera votiva" si inserisca pienamente nella
tradizione spirituale della Chiesa e ne sia una espressione particolarmente adeguata alle esigenze interiori dell'uomo contemporaneo.

Essa consiste in una preghiera che va recitata per un periodo variabile di tempo a seconda della opzione che si sceglie fra tre
proposte alternative, accompagnata, là dove è possibile, dalla partecipazione alla S. Messa e dall'offerta della S. Comunione con la
medesima intenzione espressa nella preghiera. Anzi in tale caso la preghiera può essere efficacemente recitata dopo la ricezione
della S. Comunione.

Si tratta di una supplica rivolta a Dio, in Cristo, con Cristo e per Cristo, nella luce e nella forza dello Spirito Santo, sostenuti
dall’intercessione di Maria Santissima, degli angeli, dei santi, di S. Alberto e di tutta la Chiesa.

La "preghiera votiva" può essere fatta sia in vista dell'ottenimento di una grazia personale, inerente cioè la vita della persona che
prega, sia in forma di intercessione per impetrare una grazia per un'altra persona.

Condizione indispensabile prima di iniziare una tale pratica è il discernimento che l'oggetto della supplica rientri, con buone
probabilità, nel piano della volontà di Dio. A questo riguardo la Parola di Dio, la tradizione della Chiesa, i consigli di un sacerdote,
che è sempre bene consultare previamente, la certificazione interiore dello Spirito Santo nel proprio cuore, possono offrire una serie
di indicazioni convergenti che mettono in condizione la persona di formulare un sereno discernimento sufficientemente attendibile.

La "preghiera votiva" può essere condivisa da più persone, che la recitano contemporaneamente con la medesima intenzione, ed
è sostenuta dalla preghiera di intercessione della Chiesa nel mistero della Comunione dei santi.

E’ presentata a Dio sottoforma di novena che può configurarsi in tre forme diverse:

a) novena giornaliera (per nove giorni di seguito al Santuario).

b) novena settimanale (per nove settimane a casa propria e una volta alla settimana al Santuario).

c) novena mensile (per nove mesi a casa o nella propria parrocchia e una volta al mese al Santuario).

E’ avvalorata dall’essere accompagnata dall’offerta della decima (la decima parte di tutte le entrate finanziarie di cui una persona
beneficia, cumulando stipendio, pensioni, rendite varie).

Nel primo caso (novena giornaliera) la decima sarà calcolata dividendo le entrate mensili per trenta e moltiplicandole per nove.

Nel secondo caso (novena settimanale) la decima corrisponderà a due mesi più una settimana e verrà devoluta alla fine di ogni mese e dell’ultima settimana.

Nel terzo caso (novena mensile) la decima verrà devoluta al termine di ogni mese, per nove mesi consecutivi e verrà depositata
nell'apposita cassetta murale, sul lato destro dell'altare del Crocifisso.

Il valore dell’offerta della ‘decima’ è documentato nella Sacra Scrittura come espressione di fede e di giustizia da parte del
credente al fine di sperimentare le sue benedizioni. Dice Dio al suo popolo attraverso il profeta Malachia: “Portate le decime
intere nel tesoro del tempio, perché ci sia cibo nella mia casa, poi mettetemi pure alla prova in questo - dice il Signore degli
eserciti - se io non vi aprirò le cateratte del cielo e non riverserò su di voi benedizioni abbondanti” (Mal 3,10).

Quanti intraprendono questa pratica, promossa dall'Eremo di S. Alberto, è bene che lo rendano noto al sacerdote che terrà
presente tale intenzione nel contesto della preghiera di intercessione che viene abitualmente fatta all'Eremo.

Quanti constateranno l'efficacia di tale pratica spirituale sono pregati di rendere pubblica testimonianza scrivendo, anche in forma
anonima, la loro esperienza spirituale nell'apposito quaderno a disposizione dei fedeli sul lato sinistro della chiesa.

Le “preghiere votive” per varie necessità sono messe a disposizione dei fedeli nell’apposito espositore.

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SANTUARIO EREMO S. ALBERTO

Via S. Alberto 48 - 16154 Sestri Ponente - GE.

Tel. 010.6988921

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